Luigi Persico, primo presidente della Pro Chieri
Proprietario dell’omonimo mulino di via Roma poi abbattuto per far posto all’attuale condominio, presidente della ‘Deputazione di Borsa’ della Borsa merci di Torino, tecnico della macinazione e docente all’Istituto Tecnico Industriale di Stato per panificazione di Torino, nel 1928 fondatore e presidente della locale sezione del C.A.I., nei primi anni Cinquanta fondatore e presidente della Pro Chieri (queste ultime due cariche rette ininterrottamente quasi sino alla sua scomparsa) sono le caratteristiche della sua giornata lavorativa.
«Una giornata attiva impostata sull’entusiasmo e sulla dedizione per il lavoro» scriverà il Corriere di Chieri al momento della sua scomparsa. Testimone della sua dinamicità in campo industriale è la sua partenza per gli Stati Uniti - pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale (1956) quando attraversare l’Atlantico era davvero un’avventura – per una ‘missione tecnica’ voluta dallo Stato. Così riporta la notizia il Chierese del 20 ottobre 1956 «il governo italiano ha inviato negli Stati Uniti un gruppo di cinque esperti on il compito di svolgere un’indagine preparatoria per l’acquisto di grosse partite di grano adatte alla produzione di paste alimentari. Della missione tecnica fanno parte e il concittadino ragionier Luigi Persico». Incarichi di prestigio che - sommati alle presidenze non solo onorarie di associazioni e enti locali – hanno fatto di Luigi Persico una figura, a volte anche discussa, ma che ha comunque segnato la trasformazione della città. Dagli ambienti progressisti veniva spesso criticato per la personale conduzione della Pro Chieri. A ragion veduta e a tanti decenni di distanza occorre sottolineare come la sotto la sua presidenza la stessa Pro Chieri abbia però toccato livelli di notorietà e fama mai più raggiunti in seguito non soltanto in ambito cittadino ma anche in contesti regionali e oltre.
Le intuizioni dei suoi più stretti collaboratori, da lui sempre avvallate, magari dopo serrate discussioni, hanno permesso all’associazione di promuovere iniziative di tutto rispetto dalla rassegna di pittura ‘Navetta d’Oro’alla ‘Mostra di Carnevale dei pittori chieresi’, dal ‘Cher d’or, mostra nazionale di fotografia artistica’ ai più facili,
«Una giornata attiva impostata sull’entusiasmo e sulla dedizione per il lavoro» scriverà il Corriere di Chieri al momento della sua scomparsa. Testimone della sua dinamicità in campo industriale è la sua partenza per gli Stati Uniti - pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale (1956) quando attraversare l’Atlantico era davvero un’avventura – per una ‘missione tecnica’ voluta dallo Stato. Così riporta la notizia il Chierese del 20 ottobre 1956 «il governo italiano ha inviato negli Stati Uniti un gruppo di cinque esperti on il compito di svolgere un’indagine preparatoria per l’acquisto di grosse partite di grano adatte alla produzione di paste alimentari. Della missione tecnica fanno parte e il concittadino ragionier Luigi Persico». Incarichi di prestigio che - sommati alle presidenze non solo onorarie di associazioni e enti locali – hanno fatto di Luigi Persico una figura, a volte anche discussa, ma che ha comunque segnato la trasformazione della città. Dagli ambienti progressisti veniva spesso criticato per la personale conduzione della Pro Chieri. A ragion veduta e a tanti decenni di distanza occorre sottolineare come la sotto la sua presidenza la stessa Pro Chieri abbia però toccato livelli di notorietà e fama mai più raggiunti in seguito non soltanto in ambito cittadino ma anche in contesti regionali e oltre.
Le intuizioni dei suoi più stretti collaboratori, da lui sempre avvallate, magari dopo serrate discussioni, hanno permesso all’associazione di promuovere iniziative di tutto rispetto dalla rassegna di pittura ‘Navetta d’Oro’alla ‘Mostra di Carnevale dei pittori chieresi’, dal ‘Cher d’or, mostra nazionale di fotografia artistica’ ai più facili,
ma non meno graditi, appuntamenti per l’elezione della Bela Tessioria (veniva eletta in più serate danzanti tra gennaio e febbraio), all’organizzazione di grandiose sfilate di carri allegorici (che carri!) allestiti anche da gruppi di goliardici giovani chieresi. Una sola citazione: ‘il circo Saraban’ realizzato dai frequentatori del Bar Bongiovanni. Tra i suoi hobby da segnalare, infine, la passione per le auto sportive al volante delle quali, sin da giovanissimo, oltre a confermare le sue capacità nella guida ha contribuito a portare, anche in Chieri, la cultura dell’automobilismo nelle sue più svariate sfaccettature.
Una vita, quella di Luigi Persico, contrassegnata dunque da multiformi interessi. «Interessi – come sottolinerà il sindaco Secondo Caselle davanti alla bara ospitata in Municipio presso la sede della Pro Chieri capaci di lasciare un retaggio di opere che sono state d’esempio all’intera cittadinanza».
Una vita, quella di Luigi Persico, contrassegnata dunque da multiformi interessi. «Interessi – come sottolinerà il sindaco Secondo Caselle davanti alla bara ospitata in Municipio presso la sede della Pro Chieri capaci di lasciare un retaggio di opere che sono state d’esempio all’intera cittadinanza».