La Bela Tessiòira ed il Mangiagrop di Chieri
Nella tradizione del Carnevale chierese troviamo come personaggio principale colei che ha rappresentato per tantissimo tempo nell’immaginario collettivo la figura, a tutto tondo, della tradizione tessile del chierese: la Tessiòira vestita con l’abito bianco tipico della festa domenicale.
La Bela Tessiòira, per la prima volta incoronata reginetta del Carnevale nel 1952, dapprima tipico personaggio del carnevale cittadino e regina della festa, col passare del tempo è diventata vera testimonial dell’intera comunità cittadina e simbolo della realtà economica e produttiva del tessile, che ha contraddistinto, sino a pochi anni fa, l’intero comune e il suo interland.
La figura della Bela Tessiòira veniva scelta direttamente tra le fabbriche tessili del chierese, ciò richiedeva la massima collaborazione dei titolari delle fabbriche stesse disposti spesso a supportare, anche con voti sicuri, la loro o le loro candidate al momento della passerella finale. Questo personaggio inizialmente era affiancato da alcune damigelle, scelte anch’esse rigorosamente tra i telai delle aziende chieresi.
Negli anni 70, con grande scalpore, si lascia votare a tutti i chieresi l’elezione della reginetta del Carnevale e per la prima volta la fascia di miss viene assegnata ad una ragazza che in ambito lavorativo non ruota attorno al mondo del tessile. Inoltre nel 1975 per la prima volta la Bela Tessiòira viene affiancata dal Mangiagrop, con il compito di accompagnarla nelle uscite ufficiali, nelle cene di gala e nelle serate danzanti. Il termine Magiagrop, anch’esso legato alla tradizione tessile cittadina, ricorda un atto ricorrente nel lavoro dei tessitori di fine Ottocento: quello di strappare i nodi del filato (i grop in dialetto) con i denti. La tradizione vuole che dopo l’elezione la coppia di personaggi deponga un mazzo di fiori davanti alla statua della Madonna delle Grazie, Santa Patrona di Chieri, per dedicare a Lei il lor anno di volontariato Chierese.
(Libreria: La Bela Tessiòira di Valerio Maggio)
(Libreria: La Bela Tessiòira di Valerio Maggio)
La Bela Tessiòira
A Turin për carlevé
a j’è Giandoja e Giacomëtta,
a Moncalé j’é la Lunetta
e ‘n gran mago a Revigliasch;
na Regin-a a l’ha ‘l Balon
e Versèj Re Biciolan,
ij Pasqué ven-o da Bersan
e da Salusse la Castlan-a.
Mila mascre a fan ribòta
E nen mach a carlevé,
ma mi adess i veuj canté
chi a fà bate ij cheur e ij tlé!
Veuj pa feje tòrt a j’àutre
Brave fije da marì;
però a Chér, lassemlo dì,
a j’è quàicòsa ‘d mej e ‘d pì!
Noi i l’oma, con le tor,
patrimòni ‘d nòstra stòria,
anche la Bela Tessiòira
la regin-a dla sità.
So galante l’è ‘l “Mangiagroup”
ovrìé dla tessitura,
ma a l’è chila la figura
ch’a soagna ‘l nòstr passà.
Quarant’ani e la Prò Chér
a fà feste a soe regin-e,
sempe an piòta e ancor carin-e
come quando l’avìo regnà.
E ij Chierèis a saran fier
arnovand le veje glòrie,
fin ch’a j’è ‘d Frèisa e ‘d Tessiòire
nòstra Chér a trambla nen!
(Cit Beppe Barberis)