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Luciana Martano, la prima Bela Tessiòira

Luciana Martano
Un modello in legno dell’ Arco uscito dal laboratorio del falegname chierese Fantino, un telaio preso in prestito da una tessitura, una navetta montata su un manico di scopa e poi indorata ed arricchita con cordoncini e ‘porporina luccicante’, un vecchio abito da sera nero, rimesso a nuovo all’ultimo momento, con l’aggiunta di un colletto e di eleganti maniche a sbuffo, un mantello tagliato e cucito su misura, grazie alle indicazione delle sorelle Fasano (una sarta e l’atra modista), un diadema di strass. Con questi elementi a disposizione Luciana Martano, nel lontano febbraio del 1952 viene incoronata Bela Tessiòira. Sarà la prima di una lunga serie di ragazze che, anno per anno sino ad oggi siederanno su quel prestigioso trono per impersonare, dapprima soltanto un tipico personaggio del carnevale cittadino per poi diventare, con il trascorre del tempo, vero ‘testimonial’ della comunità chierese.
Classe 1931 - sorella di Ottavio e Federico Martano (industriali tessili, oltre che storiche figure istituzionali cittadine nel campo della politica, della cultura e dell’arte) diventa Bela Tessiòira ‘quasi per caso’ nel momento in cui Armando Brunetti, Clara Fantino Brunetti (madre di Armando) e il canonico Lorenzo Burzio (Rettore della chiesa dell’Annunziata) - tutti e tre al timone dei festeggiamenti rionali in occasione del carnevale, venuti a conoscenza di una quasi certa vecchia tradizione di fine Ottocento che raccontava di una Bela Tessiòira eletta sin dal diciannovesimo secolo – decidono di ripristinarla offrendone l’opportunità proprio alla ventunenne Luciana Martano. In effetti non è poi nemmeno tanto vero che diventi Bela Tessiòira ‘quasi per caso’. Perché, di certo, bella lo era, con quella rassomiglianza, non tanto velata, alla Liz Taylor dei tempi migliori, e poi il suo dna conteneva, a tutti gli effetti, solidi richiami alla ‘tessitura’ locale.
Luciana Martano
Ma vediamo come la stessa, in un’intervista dei primi anni Ottanta a Cronache Chieresi, raccontava il suo insediamento sul trono riservato alla regina del carnevale chierese. “Don Burzio mi chiama un giorno in canonica e prendendo la cosa molto alla larga mi comunica, alla fine della chiacchierata, che il comitato organizzatore del carnevale aveva visto in me la persona giusta per interpretare la figura della Bela Tessiòira. Mi schernisco dicendo che mai i miei genitori mi avrebbero concesso il permesso, ma lui mi mette davanti al fatto compiuto: ‘li ho già sentiti al telefono e si sono dimostrati d’accordo’ ”. Davanti a ciò si arrende e durante i giorni di carnevale sale sul carro allegorico, prontamente allestito, per sfilare accanto a quelli degli altri rioni e dei comuni vicini. “ Il nostro faceva un figurone – precisava nella stessa intervista – poiché, accanto all’ Arco in legno, il telaio era in funzione grazie all’apporto di due tessitrici. Attorno a me erano anche presenti tre damigelle d’onore, Rita Agagliati, Maria Rusco, Carla Vignetta Valsania. Ma non basta. Nel pomeriggio si bissavano le sfilate a Torino lungo corso Cairoli, piazza Vittorio, via Po, piazza Castello, via Roma, piazza Carlo Felice, via Roma, piazza Castello. Durante una di queste - con la temperatura molto vicina allo zero se non sotto zero - ad un certo punto ci accorgiamo di non avere più caramelle da lanciare se non quelle che il pubblico ci rimandava con un sorriso. Riciclammo anche quelle. Poi il ritorno in un fine pomeriggio davvero freddissimo. 
Mi veniva l’angoscia soltanto a pensare che saremmo dovute tornare a casa - io e le mie damigelle – su quel carro scoperto che lentamente avrebbe percorso i tornanti del Pino con un gelo sempre più penetrante. Fortunatamente, a metà strada, vedo spuntare mio padre alla guida della sua auto. In fretta e furia saltiamo dal carro e ci rifugiamo sui sedili della vettura”. Le emozioni della giornata, però, non sono ancora finite. Rientrata Chieri sono tantissime le persone che desiderano salutarla e complimentarsi, compresi numerosi ragazzi “persino troppo entusiasti”. Tra quei giovanotti c’è Beppe Boero, che Luciana Martano conoscerà in quell’occasione e che sposerà nel giro di soli dodici mesi. Potenza della Bela Tessiòira?
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